Entusiasmante e bellissima sperimentazione. Il flauto dolce è un bellissimo strumento, sono da sempre affascinato dai flauti di René Clemencic; ma alle medie si suona il piffero, non il flauto dolce. Il piffero come arma biologica, come arma acustica, mezzo esplosivo sgraziato e rozzo, niente di Musica, niente di musicale.
Allora ho provato ad usare gli archi, quelli veri; veri violini, viole, violoncelli e contrabbassi. All'inizio portai per un paio di anni gli strumenti miei, amici di tante avventure, strumenti cinesi di minimo valore, ma portatori di grande bellezza. Una quindicina di violini di ogni misura, un violoncello regalatomi da una ex fidanzata, un contrabbasso comprato per una innamorata, mai regalato, come fanno spesso i bambini... Grandi avventure le "borse di studio", gioielli regalati a bimbi di ogni razza e provenienza sociale, gioielli raziati da colleghi ladri e briganti, eppure seme per la nascita di tante scuole di musica, le borse di studio. Quei primi strumenti li hanno toccati migliaia e migliaia di bambini, e sono strumenti benedetti, perché non hanno mai richiesto soldi anche se hanno prodotto ricchezza.
E successe un miracolo, stupendo ed unico, mai visto. Gli alunni, vedendo il loro professore portare tanti strumenti a scuola, darli ai ragazzi per provare e portare a casa, cominciarono a farsi comprare strumenti ai genitori, portarli a scuola e darli ai propri compagni, anche da portare a casa. Un miracolo che la vedova di uno straordinario insegnante Vittorio Campanella, Gabriella Macucci, descrisse come la realizzazione del comunismo, tanto più miracolosa in quanto successa ad un insegnante più volte apostrofato come "fascista" per i modi e la disciplina.
Poi, altro miracolo, con i metodi che descriveremo cominciammo, era il 2005, a fare tanti concerti e raccogliere tanti soldi per la beneficenza. E si accorsero di noi, della nostra sperimentazione, che un'acida quanto sterile collega descriveva come "solo scenografia", e ci attribuirono un Progetto Integrato di Area chiamato da me "Musicando". Tanti soldi...mai visti. Oltre 15.000 euro li spendemmo tutti per gli strumenti: 30 violini, 4 violoncelli, 4 viole, 1 contrabbasso, dieci tastiere, due pianoforti digitali, dieci chitarre, due flauti, due clarinetti, due trombe, tre chitarre elettriche, due bassi, una batteria...e Casole d'Elsa divenne un giardino musicale, un paradiso, un frutteto.
E come si usano questi archi nelle due ore curricolari? Accettai di gestire i soldi di quel PIA solo ad un patto, non volevo sentir parlare di esperti. Un cancro dell'Italia "gli esperti". Niente soldi a persone, solo strumenti musicali. Allo stesso modo, niente progetti per il POF, niente rientri, niente alunni "quelli bravi", un frutteto per tutti. Niente laboratori, un unico laboratorio, per tutti, quello mattutino delle due ore curricolari.
Nel progetto (non progetto) String Project, tutti gli alunni provano tutti gli archi, conoscono tutte le accordature (nemmeno i diplomati in conservatorio conoscono tutte le accordature, solo la propria, ovviamente...), imparano la posizione dello strumento e dell'arco, le direzioni di arcata, la notazione delle corde a vuoto di ogni arco e, per iniziare, il primo dito (la sperimentazione si evolverà, spero, fino a tutta la prima posizione).
Vengono realizzate delle parti orchestrali, che valgono per ogni strumento ad arco, e l'orchestra esegue parti armoniche, non melodiche, su basi orchestrali informatiche di apposita tonalità, basi invece melodiche. Di solito le basi orchestrali sono armoniche, al contrario le mie basi orchestrali sono melodiche, l'armonia viene realizzata dall'orchestra.
Nel realizzare le basi orchestrali, bisogna tenere conto della particolare estensione vocale adolescenziale dei ragazzi del coro, e delle limitazioni date dalle accordature degli strumenti ad arco; per cui si ottengono come tonalità preferenziali quelle di Re Maggiore, La Maggiore, Sol Maggiore, Re minore, La minore, Mi minore.